LA STORIA DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

RISTAMPATO IL LIBRO OTTOCENTESCO DI VINCENZO VITO

 

 

 

Negli ultimi anni sono stati riproposti alcuni testi classici, legati al passato della nostra città. Si tratta di opere i cui originali sono ormai reperibili soltanto sul mercato specializzato, ad un prezzo non sempre accessibile.

 Quando il libro viene ristampato in modo identico all’originale, come copia perfetta, siamo di fronte ad un testo anastatico. Le “Memorie” ottocentesche di Francesco de Ambrosio, ad esempio, hanno già avuto due ristampe anastatiche, ad opera di due differenti casa editrici specializzate nel settore. Una di queste, la “Forni” di Sala Bolognese, ha incluso nei suoi cataloghi anche l’anastatica del celebre “Teatro topografico” di Matteo Fraccacreta, facilitandone la diffusione in tutta Italia.

All’elenco dei classici del nostro passato leggibili in anastatica si è aggiunto da poco anche il volume di Vincenzo Tito, le “Memorie della parrocchiale e collegiata chiesa di S. Giovanni Battista eretta nella città di Sansevero” (Cromografica Dotoli, pp. 176).

Il testo è ritornato in libreria a distanza di quasi un secolo e mezzo, visto che il Tito la affidò alle stampe nel 1859, nella tipografia del Sebeto di Napoli. Un lasso di tempo molto ampio, che ha reso prezioso e nello stesso tempo raro l’originale, spingendo Luigi Biccari, che ha avuto la gentilezza di favorirci una copia del volume, a curare la nuova edizione.

Vale la pena di notare che non si tratta di un’edizione venale, ossia in vendita, ma che seguirà altre strade di diffusione, che evidentemente privilegeranno l’interesse dei destinatari delle copie.

 

La copertina è elegante, riproducendo l’inconfondibile, basso campanile della chiesa di San Giovanni, mentre in basso appare uno squarcio di vita sanseverese di alcuni decenni or sono, con dei banchi di ambulanti ed una carrozza che avanza.

Vincenzo Tito, arciprete della chiesa di San Giovanni, è un dotto ecclesiastico che si propone di salvare dalla dispersione una gran quantità di documenti. Nell’introduzione, “Al benigno Lettore”, egli ricorda proprio l’amore che ognuno di noi deve portare alle proprie memorie, affermando che il suo libro gioverà agli ecclesiastici, ma anche ai sanseveresi, che “avranno se non altro quel diletto, che sempre accompagna il racconto delle cose anche minime del luogo natale”.

Tito, ricostruendo la storia di una delle quattro antiche parrocchie sanseveresi, al cui archivio aveva libero accesso, fornisce anche notizie, per forza di cose, sulla vita religiosa e civile dell’intera città. Egli parte dalle mitiche, presunte origini greche di San Severo, per poi passare in esame tutto il corso degli eventi, dal medioevo fino ai suoi tempi. Ovviamente, le vicende più vicine sono narrate in modo più meticoloso.

Alla fine, il libro, dedicato al vescovo dell’epoca, mons. Antonio La Scala, ha permesso di salvare dalla dispersione una mole ragguardevole di notizie, dimostrando quanto sia stato utile il suo sforzo di storico.

L’opera, riletta oggi, appare densa ma scorrevole, fino al trentanovesimo capitolo, quello conclusivo, nel quale Tito descrive la chiesa quale appariva ai suoi tempi.

La ristampa delle “Memorie”, nel complesso, ci è sembrata un’ottima idea, e dunque ci congratuliamo con Biccari e con quanti hanno condiviso con lui l’iniziativa.   

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