A PALAZZO DOGANA

LA POVERA VITA PRESENTATA A FOGGIA

 

 

Nella Sala del tribunale di Palazzo Dogana, a Foggia, lo scorso 26 giugno, è stata presentata l’edizione moderna del volume di Alfredo Petrucci La povera vita, riproposto dalle Edizioni del Rosone di Foggia, a cura di Francesco Giuliani.

La serata è stata organizzata dalla Fondazione Angelo e Pasquale Soccio di San Marco in Lamis, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Foggia e la collaborazione dell’Associazione culturale Agorà, del Club Unesco di Foggia, del Lions Club Foggia Arpi e delle Edizioni del Rosone.

 

 

 

 

Al tavolo dei relatori erano presenti il curatore del volume, prof. Francesco Giuliani, il dr. Benito Mundi, presidente della Fondazione Soccio, il dr. Pier Luigi Pinto, Presidente del Lions Club Foggia Arpi, il dr. Carmine Stallone, presidente dell’Amministrazione Provinciale di Capitanata.

Dopo i saluti del dr. Pinto e dell’avv. Miranda, ha preso la parola l’editrice Falina Marasca, che ha sottolineato l’importanza del volume dato da poco alle stampe dalla sua casa editrice. La povera vita, ha rimarcato la prof. Marasca, si inserisce in un lavoro portato avanti da vari anni, che mira alla promozione culturale, e dunque umana, della Puglia. La cultura è fondamentale per il progresso della nostra terra, e il libro in questione possiede dei meriti indubbi.

 

 

                                                                        

Al tavolo, da sinistra: prof. Francesco Giuliani, dr. Benito Mundi, dr. Carmine Stallone, avv. Lucio Miranda

 

 

L’introduzione è stata affidata al padrone di casa, il dr. Carmine Stallone, che ha ricordato i suoi rapporti di parentela con Alfredo Petrucci, che ha conosciuto di persona. Stallone ha rievocato le visita fatte a Roma, nell’appartamento di via Luciano Manara, regno di Petrucci, che ha avuto sempre un occhio di riguardo per la sua Puglia, da figlio devoto.

Il programma della serata ha visto poi la relazione del dr. Benito Mundi, sul tema I rapporti culturali tra Petrucci e Soccio, due grandi nomi uniti da una lunga amicizia. Soccio ha frequentato Petrucci soprattutto negli anni Trenta, quando studiò nella capitale, ma lo scambio epistolare è durato fino alla fine degli anni Sessanta, quando Petrucci si è spento.

Francesco Giuliani, italianista e curatore del libro, ha intitolato il suo intervento La scoperta narrativa del Gargano, sottolineando che La povera vita è in assoluto la prima opera di narrativa ambientata nel Gargano. E’un merito rilevante, che si lega anche alla sua formazione, ad ampio raggio, del tutto priva di angustie localistiche. Con lui il Gargano trova finalmente una sua degna e notevole dimensione narrativa.

Infine, il dr. Gaetano Cristino, critico d’arte, ha deliziato i presenti su Alfredo Petrucci, incisore. Le immagini di numerose opere artistiche firmate da Petrucci hanno accompagnato le parole e le delucidazioni dello studioso, che ha sottolineato lo spessore dell’artista, che nell’ambito dell’incisione ha ancor oggi una notorietà internazionale.

Il pubblico, che ha sfidato il caldo torrido che incombeva sulla città, ha accompagnato con i suoi applausi la conclusione della serata.

In sala, in rappresentanza della famiglia, erano presenti due nipoti di Alfredo Petrucci. I figli del grande studioso, il dr. Carlo e il prof. Armando Petrucci, emerito di paleografia alla Normale di Pisa, hanno inviato due testimonianze della loro partecipazione alla serata, lette nel corso della manifestazione dal dr. Mundi.

 

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