PREFAZIONE
E' con vivo piacere che ho letto il lavoro di Francesco Giuliani "La piazza rossa ed il vento di Destra", che mi coinvolge a più livelli ed in più modi.
La città di San Severo dista poche decine di chilometri dalla mia Cerignola, entrambe indiscutibilmente delle "piazze rosse", da sempre, ma anche delle "piazze" nelle quali l'avversione a certi metodi e a certe ideologie ha sostenuto la crescita di una Destra consapevole e matura, che è passata attraverso tante vicende non sempre piacevoli, ma che hanno gettato le fondamenta delle realtà attuali. Attraverso la lettura di questo libro sono ritornato indietro nel passato, ho seguito i primi passi in terra dauna del MSI, ho ritrovato i giornali e i momenti che hanno scandito i miei anni giovanili.
      
Si sentiva il 
bisogno di lavori simili, per salvare dalla dispersione un’enorme mole di 
impegno e di passione politica, per valorizzare quanti hanno portato ben in 
evidenza la bandiera dei comuni principi.
        Il 
seme gettato a Roma nel 1946 ha trovato un terreno fertile in terra dauna, a 
partire dal 1948, passando attraverso l'esperienza dell'“Uomo qualunque”, che in 
questo libro viene focalizzata con attenzione, dedicando ad essa un pregevole 
capitolo. Non si possono dimenticare, poi, personaggi di spicco come Attilio De 
Cicco, di cui si segue l'iter della sua esperienza umana e politica, e al quale 
la città dovrebbe rendere un doveroso omaggio, per il suo amore per la Patria. 
San Severo, in fondo, è anche casa mia, è il luogo dove ho tenuto tanti comizi, 
dove ho riscosso copiose preferenze, che mi hanno permesso di sedere a 
Montecitorio, in rappresentanza del collegio foggiano e barese. Fino alle 
recenti politiche di Marzo ho potuto misurare gli attestati di stima di San 
Severo, e non posso che ringraziare la cittadinanza di ciò.
      Ma il libro di 
Francesco Giuliani, che ho il piacere di conoscere, così come lo zio, Giuliano 
Giuliani, amico ormai da una vita, corredato da un'opportuna appendice sui 
cattolici e la destra di Franco Lozupone, ha anche un altro merito, quello di 
arrivare fino ai giorni nostri, chiudendosi con un'esplicita approvazione del 
nuovo corso del partito, con un'appassionata lode di Alleanza Nazionale, di cui 
vengono ricordati i primi passi in città e in provincia.
       Ed è a 
questo punto che mi sento stimolato in prima persona, come esponente del Governo 
nazionale e come uomo di partito. "Indietro non si torna", ha ripetuto anche di 
recente il segretario nazionale Gianfranco Fini, ed ha perfettamente ragione.
I prossimi mesi 
saranno cruciali per sancire la definitiva 
consacrazione dell'esperienza di Alleanza Nazionale, con la confluenza in essa 
del MSI.
Ogni epoca ha le sue sfide e la nostra va condotta in nome di Alleanza 
Nazionale, per portare avanti quel sogno già in parte diventato realtà, per 
consolidare le basi della Destra di governo, che è di popolo e di valori.
La Destra moderna, che si affaccia alle soglie 
del terzo millennio, con il suo bagaglio di principi irrinunciabili e di ideali, 
è un'esigenza primaria.
 Abbiamo 
percorso molta strada, ora ci resta da completare l'opera, per fare di Alleanza 
Nazionale il punto di convergenza di strati sempre più ampi della società 
italiana, di giovani come di anziani, di cattolici e di persone di buona 
volontà, che sanno di poter contare su di noi, come noi vogliamo pensare di 
averli sempre compagni di strada e di vita.
Questo processo di confluenza è ormai arrivato alle battute finali, forse con qualche rammarico, da parte di qualcuno, ma certo in nome della linearità, della chiarezza: sin dall'anno scorso abbiamo indicato chiaramente gli obiettivi, e gli italiani ci hanno dato fiducia, permettendoci per la prima volta di diventare forza di governo.
"Indietro non si torna" e il nostro segretario nazionale, Gianfranco Fini, questi concetti li ha espressi direttamente ai sanseveresi, nel meraviglioso comizio di giugno, prima delle elezioni europee, quando migliaia di persone hanno atteso con pazienza il suo arrivo.
C'ero anch'io con lui sul palco e dall'alto la carica di 
sincero entusiasmo si coglieva in tutta la sua straripante forza. 
Mi auguro che questo libro possa servire da sprone per 
tanti altri studiosi che vogliano accostarsi al mondo della Destra senza 
pregiudizi e prevenzioni. C'è bisogno di un sussulto di orgoglio, c'è necessità 
di riprenderci gli spazi sottrattici anche nell'ambito culturale.
Inoltre, ne sono sicuro, proprio guardandoci alle spalle, ricostruendo 
le nostre radici, possiamo cogliere ancor più chiaramente l'importanza di 
Alleanza Nazionale e il bisogno di impegnarci per assicurarle un'esistenza 
prospera e l'elice.
Giuseppe Tatarella