UN LIBRO DI PATRIZIA GUIDA

LA PUGLIA DELLE SCRITTRICI

 

         E’ un libro sicuramente interessante e da tenere a portata di mano, quello pubblicato da Patrizia Guida, che si intitola “Scrittrici di Puglia” (Congedo, Lecce, pp. 494, euro 28). L’autrice è ricercatrice presso l’Università di Lecce ed ha al suo attivo vari lavori, alcuni dei quali legati proprio alla produzione letteraria del “gentil sesso”, in Italia come all’estero.

         Il libro in questione riproduce sulla copertina un quadro del pittore ottocentesco galatinese Gioacchino Toma, riproducente una donna intenta a leggere, ed è una scelta sicuramente azzeccata, oltre che, per certi versi, provocatoria. Il modello della donna tutta casa e famiglia era molto forte nel passato, ma ciò non ha impedito ad un gruppo di agguerrite signore di leggere e di scrivere, dando alle stampe libri non di rado pregevoli e di successo.

          Partendo da qui, l’autrice ha raccolto una considerevole messe di informazioni, che le hanno permesso di disegnare una mappa utile e dettagliata delle scrittici nate in Puglia. Come chiarisce il sottotitolo, “Percorsi storiografici femminili dal XVI al XX secolo”, i primi dati sulla produzione muliebre risalgono al Cinquecento, con i nomi di Almerinda Morelli, Cornelia Colletta, di Trani, Caterina Scoroneo, di Nardò, Leonarda Vernaleone, di Galatina, e Dorotea Acquaviva, di Conversano. Le loro opere non ci sono giunte, purtroppo, ma il cammino è iniziato e i dati diventano sempre più certi. 

 

        

        Il libro si divide in due parti, una propriamente saggistica ed una antologica (quest’ultima con qualche refuso di stampa di troppo…). La Guida non manca di polemizzare con l’impostazione “maschilista” di tanta critica, che caratterizza, a suo dire, anche le opere più recenti, come quelle di Michele Dell’Aquila, che in un suo volume del 1983, “Puglia”, ha antologizzato solo una donna, la scrittrice Biagia Marniti. Ma, a voler sottilizzare, anche il punto di vista un po’ troppo marcatamente “femminista” dell’autrice può offrire il fianco a qualche rilievo. Resta, comunque, un dato di fatto fondamentale: le scrittrici in Puglia non mancavano; bastava andarle a scovare e riunire in volume.

         Alcune autrici godono di una buona notorietà, ed è il caso di Rina Durante, nata a Melendugno, nel Leccese, nel 1928, e scomparsa nel 2004, di Lina Pietravalle, di Fasano, di Elsa Raimondi, che per vari anni fu una firma di spicco della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Altrettanto interessante è Antonietta Drago Centonze, di Altamura, che aderì al movimento futurista, firmandosi con il diminutivo di Nenè Centonze. Un posto di rilievo, poi, va senz’altro assegnato alla foggiana Maria Marcone, classe 1931, autrice di molti lavori, spesso tradotti anche all’estero, che ha raggiunto dei risultati importanti. Della Marcone vengono anche antologizzate alcune pagine, che permettono di penetrare meglio nella personalità di una protagonista della letteratura contemporanea.

          A fronte di queste autrici note, il libro di Patrizia Guida ha il particolare merito di aver riportato alla luce i nomi e le opere di tante altre scrittici pugliesi, strappate letteralmente dall’oblio che le circondava.

          Il volume, nel complesso, con la sua ricchezza di informazioni, delinea il quadro di un’operosità letteraria femminile ricca di interesse, di pregi e di umanità. 

      

          Torna ad Archivio Letterario Pugliese